28 ottobre 2013

Giunone.

    Gli amori di Giove e Giunone, dipinto di Annibale Carracci, conservato a Roma, Galleria Farnese


Giunone
Antica patrona del mondo femminile e custode del matrimonio, Giunone è sposa di Giove e regina degli dei. Ma le continue avventure amorose del marito con altre dee e persino con donne mortali suscitarono numerosi episodi di gelosia.

Giunone latina
Originariamente entità animistica, personificazione del vigore giovanile della donna, Giunone fu tra le divinità romane più amate, soprattutto dalle donne.Era invocata al momento del parto nella veste di Giunone Lucina, cioè "colei che fa vedere la luce al neonato". Il 7 di luglio, invece, si celebrava in suo onore la festa di Giunone Caprotina , dal nome della pianta di fico intorno a cui le donne si disponevano scambiandosi battute spiritose e anche spinte: era un'antichissima cerimonia della fertilità e della libertà femminile, cui potevano partecipare anche le schiave. Con la progressiva assimilazione delle divinità greche da parte dei Romani, anche Giunone riceve le caratteristiche della Era greca, e diviene una sorta di regina degli dei in quanto sposa di Giove. Sostituisce anche, insieme a Minerva, le più antiche e romane divinità Marte e Quirino nella triade capitolina, accanto a Giove. Con l'affermazione del cristianesimo, molte caratteristiche di questa regina degli dei sono trasferite a particolari culti della Madonna, soprattutto nelle zone agricole.

Era
Era (la latina Giunone) era amata e venerata a livello popolare come dea protettrice delle donne e della procreazione, Era appare nelle testimonianze letterarie continuamente presa a bersaglio per la sua gelosia nei confronti del marito divino, Zeus (Giove). Il suo nome, di cui non è chiarissima l'origine, significa probabilmente "signora". Venerata già in età molto antica, le si attribuiscono diverse caratteristiche positive: dea custode del matrimonio, protettrice dei parti e delle nascite. Benchè fosse la sposa di Zeus, non era la madre della maggior parte dei figli del sovrano celeste. Quasi tutte le divinità olimpiche, infatti, sono il frutto della relazione tra Zeus e altre figure divine. L'unico figlio che Era ha concepito con Zeus è Ares (Marte), che il padre non esita a definire "il più detestabile dei figli" in quanto dio della guerra e dell'inimicizia. Un altro figlio, secondo alcune tradizioni interamente concepito e nato da Era, Efesto (Vulcano), è anch'egli un dio collegato a un mondo duro e faticoso: quello del lavoro manuale. Le continue manifestazioni mitiche del potere e della presenza di Zeus, attraverso la sua unione con dee simboleggianti elementi naturali nonché con donne mortali, diedero vita alla tradizione della violenta gelosia di Era per i tradimenti del marito. Tradizione, però, che non fece mai presa nella religiosità popolare, ma rimase quasi esclusivamente confinata nelle testimonianze dei poeti. La giovane Io, per esempio, sacerdotessa proprio nel tempio di Era a Micene, è bramata da Zeus, che muta il giorno in notte affinché la sposa non si accorga del tradimento: ma Era trasforma Io in giovenca e la fa custodire da Argo, mostro dai cento occhi. Ermes (Mercurio), però, addormenta Argo e Zeus può finalmente unirsi a Io. Era, infuriata, invia un tafano destinato a dare il tormento a Io, che vagherà per tutto il Mediterraneo.La bellissima Callisto, invece, dopo essersi unita a Zeus e aver partorito il figlio Arcade, viene trasformata in orsa dalla gelosa Era. Ma Zeus, per rendere onore a entrambi, li trasporta in cielo: nascono le costellazioni dell'Orsa maggiore e dell'Orsa minore.

Fonti: www.treccani.it/enciclopedia/giunone

Claudia Paparella, Viviana Gennari

Nessun commento:

Printfriendly