18 settembre 2013

Asylum

" Nel frattempo la città cresceva in fortificazioni che abbracciavano dentro la loro cerchia sempre nuovi spazi: si costruiva più nella speranza di un futuro aumento della popolazione che per gli uomini che vi erano. Poi perché la grandezza della città non fosse inutile, (Romolo), (...)aprì un asilo, dove ora c'è un recinto tra due boschi. Lì si rifugiò una massa di uomini, senza distinzione di schiavi o liberi, provenienti dai popoli vicini e desiderosi di cose nuove." (Livio, Ab urbe condita, libro I, 8)

Nel suo antico libro lo storico romano Livio parla di un asilo, aperto da Romolo, destinato a luogo di raccolta per uomini, che fuggendo da altri luoghi, volevano stabilirsi nella nuova città. Il luogo dell'antico asylum è stato individuato dalle ricerche archeologiche:

" La collina (del Campidoglio) si sviluppava su due alture principali, Capitolium e Arx, separate da una sella denominata Asylum. Al di sotto di quest'ultima aveva origine una paleofrana che proseguiva fino all'area del Comizio. La pendice era quindi disseminata di materiali scivolati fra cui frammenti di tufo lionato e cappellaccio. Grandi massi di cappellaccio grigio sono ancora visibili nell'area del Tempio di Saturno e da uno di questi potrebbe aver avuto origine la denominazione di Lapis Niger (Ammerman, 1995). Una piccola collinetta si staccava dalla pendice dell'Arx, forse dove poi sarebbe sorta la prima Curia (Carafa, 1994). Di qui si dominava infatti il ripiano, che nel VII sec. a.C. verrà adattato con uno sbancamento a ospitare il Comizio." (N. Terrenato in Roma in Enciclopedia dell'arte antica Treccani)

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