11 settembre 2013

I sette re di Roma


 Capanne sul Palatino


Secondo la leggenda Roma fu fondata, intorno alla metà del VIII secolo,  da Romolo, che per impossessarsi del potere uccise il proprio gemello Remo, sul colle Palatino.
Dalle ricerche archeologiche l'area del colle Palatino risulta abitata dal X secolo.
Quest'area e quella degli  altri sei colli, via via interessati dagli insediamenti abitativi, si trovava in un luogo particolarmente favorevole agli scambi commerciali.
Qui il fiume Tevere forma una grande ansa, al cui interno ora  si trova l'isola Tiberina, che ne rallenta il corso  facilitando l'attraversamento del fiume.
E' poco più  a valle di quest'ansa che venne costruito il primo ponte sul Tevere: il ponte Sublicio, tuttora esistente.
Il fiume era una via commerciale naturale per gli scambi di merci; una delle merci più preziose che giungevano tramite il Tevere  ai piedi dei Sette colli era il sale.

Nel primo libro della sua Storia di Roma, Ab urbe condita, Livio racconta dei sette re di Roma, da Romolo a Tarquinio il Superbo, un periodo di circa due secoli e mezzo, dal 753 al 509.

Romolo fortificò il Palatino e provvide a stabilire le prime leggi e i primi usi religiosi.
Fu lui, che, secondo il racconto di Livio, creò un asylum (leggi la fonte) , dove potessero essere accolti uomini provenienti da altri popoli, desiderosi di cose nuove. Così Roma cominciò a ingrandirsi. E sempre Livio racconta del famoso "ratto delle Sabine". Romolo organizza  dei giochi in onore di Nettuno Equestre e vi invita i popoli vicini. Giunsero in molti, uomini e donne. Al segnale convenuto i giovani romani si misero a correre per rapire le  donne vergini, che sarebbero diventate le loro mogli. (Livio, I, 8,9).
Dopo Romolo fu re Numa Pompilio, noto come uomo esperto di riti religiosi e leggi. Fu lui a far costruire il tempio di Giano, divinità protettrice  degli ingressi. Quando il tempio era aperto la città era in  guerra, quando  era chiuso la città era in pace. Dopo Numa il tempio fu chiuso solo due volte, dopo la prima guerra punica e dopo la battaglia di Azio, quando Augusto stabilì la pace per mare e per terra.
Numa nominò i sacerdoti: i flamini, le vestali, i Salii, il pontefice, che presiedeva tutte le cerimonie pubbliche e private.
A lui succedette Tullo Ostilio, che fu un re guerriero, combatté contro gli Albani e i Sabini, sconfiggendoli entrambi.
 Nel corso della guerra tra Roma e Alba si decise di affidare le sorti dello scontro a un duello tra due gruppi di giovani gemelli, gli Orazi, romani, e i Curiazi, albani.
Lo scontro fu sanguinosissimo, uno solo dei sei giovani sopravvisse, il giovane Orazio, che consegnò la vittoria a Roma.
Secondo alcune antiche fonti (Dionigi di Alicarnasso, Storia di Roma arcaica, III, 15,2 in Luca Canali, Contro Storia di Roma, p22)), gli Orazi e i Curiazi erano cugini, le loro madri erano sorelle. Si ripete in questo antico episodio storico il dramma del fratricidio con cui ha inizio la storia di Roma. Il luogo dello scontro è stato identificato lungo la Via Appia Antica.
A Tullo segue Anco Marzio, che guidò la guerra contro i Latini.
Livio racconta che una volta sconfitti i popoli venivano trasferiti nella città, così Roma si ingrandisce e la sua popolazione aumenta. Il Palatino, il Campidoglio, il Celio e l'Aventino sono i colli, che vengono popolati, a cui si aggiungeranno l'Esquilino, il Quirinale e il Viminale.
Anco Marzio provvede la città delle prime fortificazioni di difesa, e fa costruire il primo ponte sul Tevere: il ponte Sublicio.
Dopo Anco Marzio seguono tre re di provenienza etrusca: Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, con il quale termina il periodo monarchico.
Le scoperte archeologiche e lo studio comparato delle due civiltà hanno confermato l'influenza etrusca a Roma a partire dalla fine del VII secolo.
 E' a partire da questo periodo che le comunità separate che vivevano sui singoli colli cominciarono ad avere rapporti sociali ed economici più frequenti e stretti.
E' a questo periodo che risalgono il Foro (piazza del mercato tra il Palatino e il Campidoglio), la Cloaca Maxima (canale di raccolta delle acque nere e stagnanti defluenti dai colli verso il Tevere), il Foro Boario  (il mercato del bestiame a nord ovest del Palatino, è l'attuale Piazza della Bocca della Verità ) e il Circo Massimo (l'area ai piedi del Palatino dove si tenevano le gare equestri e i giochi).
A Servio Tullio è attribuita la più antica cinta muraria della città; le  mura tuttora visibili a Roma, nella odierna Piazza dei Cinquecento, vicino alla Stazione Termini, sono dette mura serviane.
A questo re è attribuita anche la divisione della popolazione in classi; in questo modo, commenta Livio,  i doveri pubblici dei cittadini sia in pace che in guerra non erano più ripartiti per numero di uomini , ma a seconda del reddito (Livio I,42  ).
Secondo gli storici moderni questa riforma risale all'inizio del periodo repubblicano.




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