08 novembre 2013

LARI

Lare del I secolo d.C.

La parola  deriva dall'etrusco lar, lars o larth e significa "signore".
I Lari sono divinità venerate dai Romani antichi, specialmente nel culto privato, presso il focolare domestico, insieme a Vesta, la dea del focolare, e ai Penati, gli dei della dispensa.
L'origine del culto dei Lari non è però da ricercarsi presso il focolare della famiglia, è abbastanza sicuro che la religione dei Lari ebbe una sua prima sede "in fundo villaeque in conspectu" (nel podere e davanti alla villa)(Cicerone).
Essi furono gli dei protettori dei campi, venerati di preferenza nei crocicchi, dove più fondi venivano a contatto o dove s'incrociavano le vie di confine fra più possessi: tali crocicchi si dissero compĭta. Dove era collocata la cappella dei Lari, chiamata compitum, costruita con tanti ingressi quanti erano i fondi che lì venivano a riunirsi; circa quindici passi dinnanzi a ciascun ingresso era posta un'ara, in modo che ognuno dei confinanti poteva sacrificare, rimanendo sulla propria terra, davanti al proprio Lare. Presso queste edicole si celebrava ogni anno una festa pubblica popolare, chiamata appunto Compitalia o Laralia.
Al culto dei Lari compitali e alla solennità dei compitali partecipava in primo luogo la familia degli schiavi, che veneravano i Lari  anche presso il focolare domestico,che divenne con il tempo  la  sede principale del loro culto.
Presso ogni focolare domestico si venerò così il Lar familiaris, spirito affettuoso e benigno, che veglia sulle fortune della casa e della famiglia, compresi gli schiavi, di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della casa gli rendevano culto quotidiano, ogni mattina e prima del pasto principale. Nei giorni festivi  la massaia lo onorava, adornando il focolare con corone; e lo stesso si faceva in tutte le ricorrenze festive della famiglia, per le nascite, per le nozze, quando un membro della famiglia partiva o ritornava da un viaggio.
Col tempo il culto  dei Lari compitali penetrò anche nella città; e anche qui sorsero, ai crocicchi delle vie, le edicole dei Lari.
 Il larario, l'edicola domestica, dove erano collocate le immagini dei Penati, del Genio di Augusto e dei due Lari, divenne e rimase, fino al fine del paganesimo, la sede principale del culto quotidiano, nell'interno della casa.

 Il Lare dell'Aulularia di Plauto.
Nell'Aulularia di  Plauto il prologo della commedia è recitato dal Lare familiare , che racconta la storia della pentola (aula in latino) piena d'oro dell'avaro Euclione, che egli ha sotterrato e che ora ha deciso di riportare alla luce perché Euclione possa darla in dote alla propria figlia.

fonti Enciclopedia Treccani, wiki.en
post di Elisa Nava e Letizia Uggeri.



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