06 ottobre 2014

La lotta tra patrizi e plebei

 Il colle Aventino
Per più di due secoli, dal V all'inizio del III secolo,  la vita pubblica di Roma fu caratterizzata dalla lotta tra patrizi e plebei. Questa lotta ebbe luogo nel periodo in cui Roma combatté  contro i popoli per la conquista della penisola italiana, e spesso  le lotte politiche interne si sovrapponevano e intrecciavano alla guerra contro i nemici esterni.
Fu una lotta molto aspra, che vide contrapposti da una parte i patrizi, ovvero gli appartenenti alle antiche e ricche gentes della città e dall'altra la plebe, ovvero la massa, la moltitudine degli abitanti della città, privi di diritti civili e politici e sottoposti ai soprusi dei patrizi.
I plebei di Roma però non accettarono mai passivamente la loro sottomissione e lottarono per più di due secoli durante i quali riuscirono a conquistare la parità di diritti con il patriziato.
All'inizio del periodo repubblicano i plebei non avevano nessun diritto politico e tra i due gruppi vi era una rigida separazione, tanto che tra patrizi e plebei non era consentito il matrimonio.
Nel 494 in seguito a una violenta protesta, la secessione sull'Aventino, i plebei ottennero dei propri magistrati, i tribuni della plebe, che erano inviolabili e sacri, cioè non potevano essere toccati dai magistrati patrizi e  avevano il potere di intercessio, ovvero di bloccare le decisioni dei consoli che erano dannose per la plebe. Le decisioni prese dai plebei nelle loro assemblee erano i plebisciti, plebis scita ovvero decisioni (scita) della plebe (plebis). (Livio, Ab urbe condita: la secessione sull'Aventino e il discorso di Menenio Agrippa).
Un altro momento di tensione tra patrizi e plebei fu durante il periodo del decemvirato. Nel 451-450 vennero eletti dieci magistrati con il compito di scrivere le leggi di Roma. Questi magistrati avevano un potere straordinario e dopo aver scritto le Dodici Tavole, guidati da Appio Claudio, cercarono di imporre  il loro potere al popolo di Roma. Ma ancora una volta il popolo romano insorse e, come aveva pochi decenni prima cacciato Tarquinio il Superbo,  cacciò Appio e i decemviri. E' singolare che anche questa volta all'origine della rivolta ci fu, secondo il racconto di Livio, una violenza contro una donna: Virginia. (Potere e donne; Lucrezia e Virginia)
Risolto il conflitto il testo delle XII Tavole fu esposto nel Foro.
Nel 445, con un plebiscito, venne abolito il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei.
 Nel 367 le  leggi Licinie Sestie stabilirono che uno dei due consoli potesse essere plebeo. Dopo questa legge i plebei vennero via via eletti alle principali cariche politiche, nel 254 si ebbe il primo pontefice massimo plebeo.
La legge Hortensia del 287 stabilì che i plebisciti avevano lo stesso  valore delle leggi rogatae, che erano le leggi approvate dai comizi centuriati, che vincolavano tutto il popolo romano. (wiki:Lista delle leggi romane)

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