Fonte video: Archivio Luce
Il 15
dicembre 1969 in piazza Duomo trecentomila uomini e donne partecipano
ai funerali delle vittime della strage di piazza Fontana. Le menzogne
e i depistaggi che hanno cercato di impedire il riconoscimento della verità
stavano per iniziare.
Anna
Bravo, storica italiana, dice "Tra
gli storici c’è un’implicita accettazione dell’idea che siano
la violenza e la guerra che fanno la storia. In realtà, come diceva
Gandhi, se fosse stata egemone la guerra noi non saremmo vivi.
Quindi, la domanda vera, anche da una prospettiva storiografica, è
chi abbia risparmiato il sangue nelle grandi vicende storiche e come
abbia fatto." (Intervista
a Anna Bravo di Luigi Monti in occasione della pubblicazione La conta
dei salvati in Gli Asini)
Le
donne e gli uomini di Milano che senza paura, con fermezza e dignità, manifestarono il loro dolore per la
strage sono da
considerare tra coloro che hanno "risparmiato il
sangue", insieme ai tanti che combattendo contro l'omertà e le menzogne , ovvero "gli atti iniqui prodotti da
passioni perverse" 1, giorno
dopo giorno hanno fatto e continuano a far sì che la guerra
non vinca.
L'attentato
di Piazza Fontana fu organizzato da gruppi di fascisti guidati dai
servizi segreti italiani; coloro che pensarono e realizzarono
la strage erano nemici del popolo italiano; dietro di loro si nascondevano i potenti, che manipolano "i destini di
un'epoca a seconda di visioni ristrette e degli scopi immediati di
piccoli gruppi” 2 e
che sono indifferenti al sangue versato degli innocenti.
1 Alessandro
Manzoni in Introduzione alla Storia della colonna infame
2 Antonio
Gramsci, L'indifferenza in Piove governo ladro, a cura di
A.Santucci , Editori Riuniti, p.59
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