28 ottobre 2013

Marc Bloch " l'Orco della Fiaba "


«Il buon storico somiglia all'orco della fiaba : là dove fiuta carne umana, là sa che è la sua preda. » 
(Apologia della storia)

Marc Bloch nacque a Lione il 6 luglio 1886, studiò all’ Ecole Normale Superieure per poi proseguire gli studi a Berlino e a Lipsia. Durante la grande guerra fu un ufficiale di fanteria e terminò il conflitto come capitano. Dopo la guerra, più precisamente nel 1919, insegnò come professore di storia medievale all’università di Strasburgo. Studiò soprattutto il feudalesimo e sviluppò una ricerca sulla storia della mentalità del Medioevo, che si concluse con la pubblicazione de “I Re Taumaturghi” (Les Rois Thaumaturges), uno dei suoi più importanti libri.
In quest'opera Bloch indaga le origini dei comportamenti collettivi raccontando la storia dei re taumaturghi, che secondo la leggenda avevano il potere divino di guarire la scrofola, malattia molto diffusa nel Medioevo. I suoi studi erano per la maggior parte centrati sulla storia della mentalità e quindi su quello che gli uomini appartenenti a diverse classi sociali tendevano a pensare. Nel 1929 fondò insieme al collega Lucien Febvre la rivista di studi storiografici “Annales d’Histoire Economique et Sociale” . Nel 1936 insegnò storia economica all'università parigina Sorbonne. Ma con l’inizio della seconda guerra mondiale abbandonò l’insegnamento per far parte della Resistenza, dando il proprio contributo come capitano addetto ai rifornimenti. Durante l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi  venne consegnato alla Gestapo, che lo tenne prigioniero per un breve periodo e il 16 giugno 1944 lo fucilò. Marc Bloch ha lasciato una grande influenza in campo storiografico anche grazie alla sua opera incompleta intitolata “Apologia della Storia o Mestiere di Storico”.

Apologia significa “discorso scritto in difesa di sé, di altri o di una dottrina di fede”. Bloch  difende il mestiere dello storico e affronta i problemi legati alla sua utilità.
Alla domanda "a che serve la storia" Marc Bloch risponde sostenendo che la storiografia analizza "il passato in funzione del presente e il presente in funzione del passato". Infatti scrive che lo storico è più di uno studioso dedito a ricerche del passato che non hanno alcuna utilità nella società contemporanea, egli recupera la "memoria collettiva", la quale diventa un punto di riflessione importante per ogni società, che grazie a  una migliore conoscenza del passato potrà meglio risolvere i problemi del presente.
Egli sostiene quindi che lo studio del nostro passato possa essere utile a capire e a migliorare l’attualità, ed è convinto che sia più importante ricostruire un contesto storico anziché conoscere alla perfezione date, battaglie e protagonisti. Per fare ciò non si limita a studiare soltanto la storiografia ma si serve anche di altre discipline quali la sociologia, la psicologia e l'economia.

«Papà, spiegami allora a cosa serve la storia". Così un giovinetto, che mi è molto caro, interrogava, qualche anno fa, uno storico. Del libro che si leggerà, vorrei poter dire che è la mia risposta »


Post elaborato da Elisa Albericci e Alessia Accornero






Informazioni tratte da:

Nessun commento:

Printfriendly