24 marzo 2014

RACCONTIAMO: "ALLA SCOPERTA DELL'ERITREA"

Post di Victoria Brioschi, Edna Basilio, Alice Argentieri, Anna Angarano Villa .
Abbiamo realizzato questo racconto a partire dal libro "Dall'altra parte del mare" di Erminia Dell'Oro.

“…Rivedrò Rachel, Ghis, camminerò sulla terra rossa e guarderò il volo lontano dei falchi, nel cielo pieno di luce”.
Alessandro chiuse il libro, sua figlia ormai dormiva tranquilla. Lo rigirò tra le mani e il suo spirito avventuriero lo portò a fantasticare riguardo a un viaggio in Eritrea, per girare un documentario. Infatti Alessandro, per gli amici e colleghi Alex (come lo chiameremo anche noi), era un giornalista e reporter, curioso di scoprire altre culture e modi di vivere.
 Qualche mese dopo era pronto per partire: aveva uno zaino pieno di attrezzature per riprendere e documentare tutto ciò che avrebbe visto. Partì alla fine della primavera con un aereo da Malpensa; la vista dal finestrino era mozzafiato: dopo mari di deserti, ecco spuntare quelle montagne ricche di storie di uomini, che lottano per la libertà del proprio paese.
Dopo essere arrivato all'Aeroporto Internazionale di Asmara prese un taxi e, anziché dirigersi in un comodo hotel, alloggiò come ospite in un umile villaggio fuori dalla città.
Gli abitanti facevano parte del gruppo semitico Gurage. Per non arrivare impreparato, Alex si era documentato: “i Gurage vivono in una zona deliziosa a est del fiume Gibe nella parte meridionale della valle dell'Omo. La loro economia si basa sull’enset, il finto banano, alimento molto nutritivo, da cui si procurano anche la corteccia e le fibre per le loro case. Altri prodotti da loro coltivati sono il caffè, il chat (eccitante naturale da masticare), tabacco ed eucalipto che usano come legna da ardere” . 
Quando arrivò, moltissimi bambini lo circondarono e le donne lo guardavano incuriosite dalle porte delle loro case. Ogni sera, si riunivano intorno al fuoco e gli anziani narravano fiabe e leggende sulla loro cultura millenaria. Il reporter, affascinato, riprendeva e registrava: avrebbe montato un documentario fantastico.
Un giorno, Alex rimase colpito perchè tutti gli abitanti erano vestiti di bianco. Pensò che si trattasse di un matrimonio, in realtà era la cerimonia funebre di un anziano che aveva combattuto nella sanguinosa guerra di confine contro l'Etiopia. Il capo del villaggio, Waset, gli spiegò che il conflitto era scoppiato nel 1998 e terminato nel 2000. La causa scatenante fu il dominio sulla città di Badme, che si trova proprio sul confine tra i due stati e per questo contesa. Il conflitto etiope-eritreo ha avuto fine con un negoziato noto come “accordo di Algeri” con il quale si è affidato ad una commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i confini tra le due nazioni.
Qualche tempo dopo, il 20 Giugno, come tutti gli anni, nel villaggio si celebrò la festa della commemorazione dei martiri della guerra etiope-eritrea. Durante le celebrazioni le donne lessero alcune lettere e gli uomini conclusero i festeggiamenti con il tradizionale grido di incitamento. Questa giornata è molto importante per gli eritrei e, in particolare, per i giovani che si ricordano di coloro che sono morti per liberare la loro patria.
A causa della povertà e della disperazione portata dal conflitto molte madri furono costrette a partire in cerca di una vita migliore. Anche dopo la fine della guerra le difficoltà continuarono: il paese si era molto impoverito, il governo non riusciva a risanare la situazione e il flusso migratorio non diminuì, anzi aumentò.
Durante la sua permanenza, Alex si era particolarmente affezionato a Karimi e sua figlia che decisero di emigrare. La mattina della loro partenza si svegliò presto per salutarle. Partirono a bordo di un camion sul quale erano stipati molti altri migranti. Il mezzo attraversò il deserto, raggiungendo le coste della Libia, da dove ripartirono con una barca fatiscente e arrivarono a Lampedusa. Raggiunta la meta, la loro impresa non era ancora finita: dovevano lottare per vedere rispettati i loro diritti.


Anche per Alex era arrivato il momento di tornare a casa. Da questo viaggio aveva imparato molto: vedere persone sorridenti e gioiose nonostante il periodo difficile, gli aveva fatto comprendere quanto lui fosse fortunato.

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