Post di Anna Angarano Villa, Alice Argentieri, Edna Basilio, Victoria Brioschi.
È un mito il fatto che i migranti irregolari non hanno alcun diritto. I diritti umani dei migranti privi di documenti sono in realtà ben espressi all'interno di una varietà di strumenti e trattati sia a livello regionale che internazionale.
È un mito il fatto che i migranti irregolari non hanno alcun diritto. I diritti umani dei migranti privi di documenti sono in realtà ben espressi all'interno di una varietà di strumenti e trattati sia a livello regionale che internazionale.
La Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo (UDHR) conferma che i diritti umani si applicano a tutte
le persone, “senza distinzione di alcun genere, come la razza ,
il colore, il sesso, la lingua, la religione , la opinione politica o
di altra natura, l’origine sociale o nazionale, la proprietà , la
nascita o altro status”.
I diritti fondamentali che dovrebbero
essere sempre rispettati sono i seguenti:
- il diritto alla protezione
- il diritto alle cure sanitarie
- il diritto a giuste condizioni di lavoro
- il diritto di associazione
- il diritto all'educazione e alla formazione
- il diritto alla sussistenza minima
- il diritto alla vita familiare
- il diritto alle integrità fisica e morale
- il diritto all'assistenza legale
La
“Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei
lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie” è stata
adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre
1990. Tiene conto dei
principi relativi ai diritti dell’uomo, in particolare: la
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; Il Patto internazionale relativo ai diritti sociali, economici e
culturali; il Patto internazionale relativo ai diritti civili e
politici; la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte
le forme di discriminazione razziale; la Convenzione
sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei riguardi
delle donne e la Convenzione relativa ai diritti del fanciullo.
La convenzione sopracitata è formata da 93
articoli, divisi in sette parti, ognuna delle quali tratta uno
specifico argomento.
- PRIMA
PARTE: AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI
- SECONDA
PARTE: NON-DISCRIMINAZIONE IN MATERIA DI DIRITTI
- TERZA
PARTE: DIRITTI DELL’UOMO DI TUTTI I LAVORATORI MIGRANTI E DEI
MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
- QUARTA
PARTE: ALTRI DIRITTI DEI LAVORATORI MIGRANTI E DEI MEMBRI DELLA LORO
FAMIGLIA CHE SONO PROVVISTI DI DOCUMENTI O IN SITUAZIONE REGOLARE
- QUINTA
PARTE: DISPOSIZIONI APPLICABILI AD ALCUNE CATEGORIE PARTICOLARI DI
LAVORATORI MIGRANTI E AI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
- SESTA
PARTE: PROMOZIONE DELLE CONDIZIONI SANE, EQUE, DIGNITOSE E LEGALI
PER QUEL CHE CONCERNE LE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI DEI LAVORATORI
MIGRANTI E DEI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
- SETTIMA
PARTE: APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE
Attualmente, oltre 200 milioni di
persone nel mondo vivono fuori dal paese in cui sono nate. Tra
queste, quasi 10 milioni sono richiedenti asilo e rifugiati che hanno
dovuto lasciare il proprio paese per mettersi in salvo dalla
persecuzione, dalla tortura o da altre gravi violazioni dei diritti
umani. I migranti, in particolare se senza documenti per il
soggiorno, vengono non di rado descritti dai politici e dai mezzi di
comunicazione come criminali, pesi economici o minacce per la
sicurezza: la realtà è che molte economie dipendono dalla loro
forza lavoro, scarsamente riconosciuta, poco apprezzata e spesso
non retribuita in modo giusto. Come abbiamo visto, molteplici norme internazionali
proteggono i diritti umani di migranti e rifugiati, ma i governi si
rifiutano di metterle in pratica attraverso misure concrete.
(fonte: Diritti dei migranti e dei rifugiati)
Numerose testimonianze dimostrano che
anche l’Italia viola sistematicamente alcuni principi di base, come
il divieto di esporre i migranti al rischio di trattamenti inumani o
degradanti, o il divieto di espulsioni collettive. Molti migranti non
hanno ricevuto alcuna assistenza sociale o legale e il 20% di essi ha
subito violenza dalle autorità o dal personale di sicurezza stesso.
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