24 marzo 2014

I DIRITTI DEI MIGRANTI

Post di Anna Angarano Villa, Alice Argentieri, Edna Basilio, Victoria Brioschi. 

È un mito il fatto che i migranti irregolari non hanno alcun diritto. I diritti umani dei migranti privi di documenti sono in realtà ben espressi all'interno di una varietà di strumenti e trattati sia a livello regionale che internazionale.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (UDHR) conferma che i diritti umani si applicano a tutte le persone, “senza distinzione di alcun genere, come la razza , il colore, il sesso, la lingua, la religione , la opinione politica o di altra natura, l’origine sociale o nazionale, la proprietà , la nascita o altro status”.

I diritti fondamentali che dovrebbero essere sempre rispettati sono i seguenti:
  • il diritto alla protezione
  • il diritto alle cure sanitarie
  • il diritto a giuste condizioni di lavoro
  • il diritto di associazione
  • il diritto all'educazione e alla formazione
  • il diritto alla sussistenza minima
  • il diritto alla vita familiare
  • il diritto alle integrità fisica e morale
  • il diritto all'assistenza legale
La “Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie” è stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 1990. Tiene conto dei principi relativi ai diritti dell’uomo, in particolare: la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; Il Patto internazionale relativo ai diritti sociali, economici e culturali; il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici; la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale; la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei riguardi delle donne e la Convenzione relativa ai diritti del fanciullo. La convenzione sopracitata è formata da 93 articoli, divisi in sette parti, ognuna delle quali tratta uno specifico argomento.
  • PRIMA PARTE: AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI
  • SECONDA PARTE: NON-DISCRIMINAZIONE IN MATERIA DI DIRITTI
  • TERZA PARTE: DIRITTI DELL’UOMO DI TUTTI I LAVORATORI MIGRANTI E DEI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
  • QUARTA PARTE: ALTRI DIRITTI DEI LAVORATORI MIGRANTI E DEI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA CHE SONO PROVVISTI DI DOCUMENTI O IN SITUAZIONE REGOLARE
  • QUINTA PARTE: DISPOSIZIONI APPLICABILI AD ALCUNE CATEGORIE PARTICOLARI DI LAVORATORI MIGRANTI E AI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
  • SESTA PARTE: PROMOZIONE DELLE CONDIZIONI SANE, EQUE, DIGNITOSE E LEGALI PER QUEL CHE CONCERNE LE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI DEI LAVORATORI MIGRANTI E DEI MEMBRI DELLA LORO FAMIGLIA
  • SETTIMA PARTE: APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE

Attualmente, oltre 200 milioni di persone nel mondo vivono fuori dal paese in cui sono nate. Tra queste, quasi 10 milioni sono richiedenti asilo e rifugiati che hanno dovuto lasciare il proprio paese per mettersi in salvo dalla persecuzione, dalla tortura o da altre gravi violazioni dei diritti umani. I migranti, in particolare se senza documenti per il soggiorno, vengono non di rado descritti dai politici e dai mezzi di comunicazione come criminali, pesi economici o minacce per la sicurezza: la realtà è che molte economie dipendono dalla loro forza lavoro, scarsamente riconosciuta, poco apprezzata e spesso non retribuita in modo giusto. Come abbiamo visto, molteplici norme internazionali proteggono i diritti umani di migranti e rifugiati, ma i governi si rifiutano di metterle in pratica attraverso misure concrete. 


Numerose testimonianze dimostrano che anche l’Italia viola sistematicamente alcuni principi di base, come il divieto di esporre i migranti al rischio di trattamenti inumani o degradanti, o il divieto di espulsioni collettive. Molti migranti non hanno ricevuto alcuna assistenza sociale o legale e il 20% di essi ha subito violenza dalle autorità o dal personale di sicurezza stesso. 

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