24 marzo 2014

LE DIFFICOLTA' DEI MIGRANTI

«ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti
fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione»
dall'enciclica di Benedetto XVI, Caritas In Veritate (29 giugno 2009).

Il mondo sta diventando un posto sempre meno ospitale, in cui chi scappa da situazioni difficili si ritrova privato di uno status sociale e di qualsiasi forma di garanzia della propria salute e del proprio benessere.
Sono infatti molteplici i casi di razzismo e discriminazione, in particolare nel nostro paese dove i migranti non sono i benvenuti per una buona percentuale della popolazione. Nonostante ciò bisogna ricordare che anche dall'Italia sono partiti (tra il 1860 e il 1985) 10 milioni di individui.
L' immigrazione è un fenomeno che coinvolge una gran quantità di persone ed ha molte cause:

  • economiche (per sfuggire alla povertà, per cercare migliori condizioni di vita);
  • lavorative (per trovare un impiego, per migliorare il proprio posto di lavoro);
  • motivazioni politiche (dittature, persecuzioni, soprusi, guerre, genocidi, );
  • di tipo religioso (impossibilità di praticare il proprio culto religioso);
  • derivate da disastri naturali (tsunami, alluvioni, terremoti, carestie);
  • anagrafiche (trasferimento in un luogo con clima migliore; minore costo della vita);
  • di tipo criminale: (per sfuggire alla giustizia del proprio paese, per evitare un arresto; per ottenere risultati migliori dalla propria attività malavitosa);
  • per istruzione (per frequentare una scuola e conseguire un titolo di studio, garantire ai propri figli un'istruzione più approfondita, apprendere una lingua straniera).

Al momento della partenza i migranti affidano i loro risparmi a una persona che promette loro la salvezza; lasciando la loro terra, i loro possedimenti e spesso anche la loro famiglia. Devono lasciare tutto affidandosi ad uno sconosciuto che potrebbe truffarli.
Nel viaggio si nascondono molte difficoltà, in primis i mezzi di trasporto con i quali i migranti cercano di raggiungere  la loro meta, spesso sovraffollati, mal funzionanti e non adatti a lunghi viaggi. Questi per la maggior parte delle volte sono vecchi , guidati inoltre da persone inesperte senza conoscenze adatte alla navigazione.
Nel momento in cui arrivano, i migranti trovano rifugio presso centri di accoglienza, anche se molto spesso le condizioni di questi ultimi sono malmesse. È opportuno precisare che esistono 3 tipologie di centri di accoglienza:

  • CENTRI DI ACCOGLIENZA (CDA)
  • CENTRI DI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA)
  • CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE)

Sono strutture adibite a garantire un primo soccorso allo straniero irregolare, ma spesso non è così a causa dei pochi strumenti utili presenti nelle strutture.
L'accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire la loro identità e la legittimità della loro permanenza sul territorio.
Altri ostacoli che i migranti incontrano sono il reato di clandestinità e il diritto di cittadinanza.
 Il reato di clandestinità è stato introdotto il 15 luglio 2009 e  si verifica quando una persona viene trovata a risiedere illegalmente in suolo straniero, in una nazione che non è la sua di provenienza, e quindi viene espulso dall'autorità costituita.  Dal gennaio del 2014 però il senato ha modificato il reato di clandestinità cosicché gli immigrati che, per la prima volta, entrano clandestinamente in Italia, non saranno sottoposti ad alcun procedimento penale , ma verranno espulsi. Qualora dovessero rientrare, commetterebbero reato.

La cittadinanza invece è la condizione della persona fisica alla quale l'ordinamento di uno Stato riconosce la pienezza dei diritti politici e civili. In Italia la cittadinanza viene acquisita per nascita da almeno un genitore italiano, per matrimonio o dopo 10 anni di residenza.

Oggi il dramma dei migranti è una "spina nel cuore" così la definisce Papa Francesco, una tragedia che non deve più ripetersi. La cultura del benessere ci rende "insensibili alle grida degli altri", ci fa vivere in "bolle di sapone" in una situazione "che porta all'indifferenza verso gli altri".
Papa Francesco (visita storica a Lampedusa 8 luglio 2013).

Lavoro svolto da Mattia Passarelli e Federico D'Ettorre

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