Paul Gauguin Paesaggio di Hiva Oa Isole Marchesi Oceano Pacifico, 1903 |
L'ecologia è una scienza
naturale che studia le relazioni tra gli organismi viventi e il loro
ambiente. Il nome è stato coniato dal biologo tedesco Ernst Haeckel
nel 1866, in riferimento alla parola greca oikos=casa, per indicare
l'insieme dei rapporti tra le specie e il loro ambiente. L'inizio
reale del suo sviluppo come disciplina scientifica data però solo
dalla fine del secolo (1895), e fino al 1960 circa essa è rimasta
una branca specialistica, e di fatto marginale, della zoologia e
della botanica. A partire da quella data l'ecologia ha rapidamente
ampliato i suoi contenuti, sino a comprendere l'intera 'problematica
ambientale', ed è divenuta oggetto di grande attenzione collettiva.
L'ecologia interessa le
scienze sociali almeno sotto tre profili. In primo luogo, ad essa si
è direttamente ed esplicitamente ispirata una vera e propria scuola
sociologica, detta dell ''ecologia umana', fiorita all'Università di
Chicago negli anni venti e trenta e continuata poi in vari modi fino
ai nostri giorni, con diverse trasformazioni anche nel nome (ecologia
urbana, ecologia sociale, scuola del complesso ecologico, ecologia
umana sociologica, ecc.).
In secondo luogo,
l'ecologia si è posta, a partire dagli anni venti, come uno dei
possibili luoghi di convergenza tra le scienze della natura e quelle
dell'uomo, e negli anni più recenti come una possibile super-scienza
'sintetica', 'architettonica', in grado di organizzare le conoscenze
di una grande molteplicità di discipline, sia sociali che naturali,
in un quadro teorico unitario, di grande respiro, 'olistico' e
'macroscopico', finalizzato alla comprensione della struttura e dei
processi della biosfera o 'ecosistema globale'.
In terzo luogo,
l'ecologia, proponendosi come scienza in grado di affrontare e
risolvere alcuni dei più gravi e inquietanti problemi del nostro
tempo, è divenuta oggetto di acuto interesse da parte di un pubblico
sempre più largo. Da modesta e relativamente oscura disciplina
accademica è divenuta corrente di pensiero, ideologia, movimento
sociale (ecologismo, ambientalismo, ecologia politica) e istituzione
pubblica (ministeri dell'ecologia e assessorati all'ecologia). Tale
fenomeno sollecita l'attenzione di diverse branche della sociologia
(dei fenomeni culturali, della politica, dei movimenti sociali,
ecc.).
L’ecologia
è dunque una scienza sia naturale sia sociale e i suoi studi sono
interdisciplinari e hanno rapporti con discipline come: la storia ,
l'antropologia, la geografia umana, l'economia e così via.
L'ecologia
umana
L’ecologia
umana considera l’uomo come un animale più o meno adattato alle
condizioni ambientali e come un elemento dell’equilibrio biologico
tra gli esseri viventi.
Nel
soddisfare i suoi bisogni l’uomo di adatta facilmente alla natura.
L’adattamento dell’uomo alla natura è detto : diretto
quando ad esempio si difende dal freddo con vestiti ; indiretto
quando per esempio sostituisce alla vegetazione spontanea altre
piante alimentari. L’uomo infatti attua nei confronti della natura
un adattamento non passivo ma attivo, egli per mezzo della tecnica
riesce ad adattare l’ambiente alle sue esigenze.
Ai
nostri giorni sono pochissimi i luoghi che l’uomo non ha
profondamente trasformato, l’uomo nella maggior parte del mondo ha
sostituito all’antico equilibrio naturale un nuovo equilibrio
biologico. Già nel 1964 dagli studi effettuati nell'ambito del
Programma Biologico Internazionale (IBP Internazionale BiologicalProgram )risultò che era ormai difficile trovare ambienti ed ecosistemi non
alterati, in misura più o meno profonda, dalle attività dell'uomo.
Il
paesaggio
Chiamiamo
paesaggio il luogo in cui funziona un ecosistema. L’ecosistema è
l’insieme delle interazioni degli organismi viventi e dei loro
rapporti con gli elementi non viventi ; esempi di ecosistemi
sono : la foresta pluviale, la barriera corallina.
Il
paesaggio e i suoi ecosistemi formano un insieme complesso e
dinamico.
Tra
uomo e paesaggio è corretto parlare di influenze più che di cause
determinanti.
Il
clima
La
principale influenza che il paesaggio esercita sull’uomo è quella
esercitata dal clima, che agisce direttamente sull’organismo umano
e sulla vegetazione.
Il
clima è il complesso delle condizioni meteorologiche derivanti dagli
elementi del clima: temperatura atmosferica, umidità, pressione
atmosferica, venti, precipitazioni, che caratterizzano una località
o una regione nel corso dell’anno, mediato su un lungo periodo di
tempo. Si distingue dal tempo (in senso meteorologico), che è una
combinazione solo momentanea degli elementi medesimi. Più
rigorosamente, si definisce il clima come la descrizione statistica
in termini dei valori medi e della variabilità delle quantità
rilevanti dei citati elementi del clima in un periodo di tempo che va
dai mesi alle migliaia o ai milioni di anni. Secondo la definizione
dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il periodo di media
classico è di 30 anni.
I
valori degli elementi del clima sono determinati, o quanto meno
influenzati, dai fattori del clima, distinti in fattori cosmici
(movimenti e forma della Terra) e geografici (latitudine, altitudine,
distanza dal mare, orientamento delle masse continentali e dei
sistemi montuosi, correnti marine, azione umana).
L’uomo
può vivere sotto climi molto diversi grazie alle caratteristiche del
suo organismo.
Si
chiama acclimatazione la capacità di adattamento a un clima diverso
da quello originario che riguarda non il singolo individuo ma interi
gruppi e non per un breve periodo ma per più generazioni.
Distinguiamo
tra climi umani e climi inumani.
Climi
umani sono quelli con almeno una stagione umida (climi temperati e
monsonici) cioè favorevoli alle coltivazioni di cui gli uomini hanno
bisogno, sono quelli nel cui ambito vivono i due terzi dell’umanità.
Sono climi inumani quello glaciale e quello desertico inadatti alle
colture e quindi al popolamento. Tra gli elementi del clima ha
importanza massima ai fini agricoli la combinazione del calore e
dell’umidità.
Sebbene
i fenomeni fondamentali del clima sfuggano al dominio dell’uomo, su
scala limitata è possibile modificare qualche aspetto locale del
microclima, soprattutto in rapporto alle esigenze agricole, le serre,
l’uso di candelotti fumogeni contro le brinate, gli spari in quota
per rompere le nubi temporalesche e scongiurare le grandinate sono
esempi di alcune delle tecniche messe in atto dall’uomo per
addomesticare il clima.
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