10 novembre 2013

Post per la verifica di geografia IAL (18 novembre 2013)


 STUDIA I NOMI DEI FIUMI EVIDENZIATI E LA REGIONE/REGIONI IN CUI SCORRONO, NELLA VERIFICA TI VERRÀ CHIESTO IN QUALE/QUALI REGIONI SCORRONO I FIUMI.
Fiumi Italiani per Regione
Abruzzo Liri, Pescara, Sangro, Trigno, Tronto
Basilicata Agri, Basento, Bràdano, Òfanto
Calabria Crati
Campania Volturno, Calore (di Benevento), Fortore, Garigliano, Òfanto, Sele
Emilia-Romagna Po, Enza, Panaro, Parma, Reno, Savio, Secchia, Taro, Trebbia
Friuli-Venezia Giulia Isonzo, Tagliamento, Livenza
Lazio Tèvere, Aniene (o Teverone), Garigliano, Liri, Tronto, Velino
Liguria Scrivia, Trebbia
Lombardia Po, Adda, Mincio, Oglio, Ticino, Chiese, Secchia, Serio, Sesia
Marche Chienti, Esino, Metàuro, Nera, Tronto
Molise Volturno, Biferno, Fortore, Trigno
Piemonte Po, Dora Baltea, Tànaro, Ticino, Bòrmida, Dora Riparia, Màira, Scrivia, Sesia, Stura di Demonte
Puglia Fortore, Òfanto
Sardegna Flumendosa, Tirso
Sicilia Simeto, Belice
Toscana Arno, Tèvere, Ombrone (di Grosseto), Reno, Serchio
Trentino-Alto Adige Àdige, Brenta, Chiese, Drava, Isarco
Umbria Tèvere, Nera, Velino
Valle d'Aosta Dora Baltea
Veneto Po, Àdige, Brenta, Mincio, Piave, Po Grande (o Po di Venezia), Tagliamento, Bacchiglione, Livenza, Po della Pila, Po delle Tolle, Sile, Sile (Alveo Piave Vecchia), Taglio del Sile

Bandiere e capitali dei 28 paesi dell'Unione europea
a questo link trovi i 27 paesi UE: di ciascuno devi conoscere la capitale e la bandiera.

Europa fisica: devi conoscere dove si trovano i seguenti:
Mari: Mar Glaciale Artico, Mar di Norvegia, Mare del Nord, Mar Baltico, Canale della Manica, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo, Tirreno, Adriatico, Ionio, Canale di Otranto, Mar Egeo,  Mar Nero.
Penisole: di Crimea, ellenica, italiana, iberica, scandinava.
Isole: Cipro, Dodecaneso, Rodi, Cicladi, Creta, Isole Ionie, Malta, Sicilia, Sardegna, Corsica, Baleari, Irlanda, Gran Bretagna, Islanda.
Fiumi: Ebro, Loira, Senna, Rodano, Tamigi, Reno, Elba, Danubio, Vistola, Volga.
Catene montuose: Pirenei, Highlands, Alpi scandinave, Carpazi, Balcani, Alpi, Appennini.

Europa: le montagne
Ascolta e studia i primi 2,18 minuti del video youtube: nella verifica ti verrà fatta una domanda sul video.

08 novembre 2013

LARI

Lare del I secolo d.C.

La parola  deriva dall'etrusco lar, lars o larth e significa "signore".
I Lari sono divinità venerate dai Romani antichi, specialmente nel culto privato, presso il focolare domestico, insieme a Vesta, la dea del focolare, e ai Penati, gli dei della dispensa.
L'origine del culto dei Lari non è però da ricercarsi presso il focolare della famiglia, è abbastanza sicuro che la religione dei Lari ebbe una sua prima sede "in fundo villaeque in conspectu" (nel podere e davanti alla villa)(Cicerone).
Essi furono gli dei protettori dei campi, venerati di preferenza nei crocicchi, dove più fondi venivano a contatto o dove s'incrociavano le vie di confine fra più possessi: tali crocicchi si dissero compĭta. Dove era collocata la cappella dei Lari, chiamata compitum, costruita con tanti ingressi quanti erano i fondi che lì venivano a riunirsi; circa quindici passi dinnanzi a ciascun ingresso era posta un'ara, in modo che ognuno dei confinanti poteva sacrificare, rimanendo sulla propria terra, davanti al proprio Lare. Presso queste edicole si celebrava ogni anno una festa pubblica popolare, chiamata appunto Compitalia o Laralia.
Al culto dei Lari compitali e alla solennità dei compitali partecipava in primo luogo la familia degli schiavi, che veneravano i Lari  anche presso il focolare domestico,che divenne con il tempo  la  sede principale del loro culto.
Presso ogni focolare domestico si venerò così il Lar familiaris, spirito affettuoso e benigno, che veglia sulle fortune della casa e della famiglia, compresi gli schiavi, di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della casa gli rendevano culto quotidiano, ogni mattina e prima del pasto principale. Nei giorni festivi  la massaia lo onorava, adornando il focolare con corone; e lo stesso si faceva in tutte le ricorrenze festive della famiglia, per le nascite, per le nozze, quando un membro della famiglia partiva o ritornava da un viaggio.
Col tempo il culto  dei Lari compitali penetrò anche nella città; e anche qui sorsero, ai crocicchi delle vie, le edicole dei Lari.
 Il larario, l'edicola domestica, dove erano collocate le immagini dei Penati, del Genio di Augusto e dei due Lari, divenne e rimase, fino al fine del paganesimo, la sede principale del culto quotidiano, nell'interno della casa.

 Il Lare dell'Aulularia di Plauto.
Nell'Aulularia di  Plauto il prologo della commedia è recitato dal Lare familiare , che racconta la storia della pentola (aula in latino) piena d'oro dell'avaro Euclione, che egli ha sotterrato e che ora ha deciso di riportare alla luce perché Euclione possa darla in dote alla propria figlia.

fonti Enciclopedia Treccani, wiki.en
post di Elisa Nava e Letizia Uggeri.



NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI (storia vera di Enaiatollah Akbari)

Il giorno 3 Ottobre 2013 in mare, dinnanzi Lampedusa, centinaia di migranti sono morti. Erano profughi e viaggiatori, che scappavano da molti Paesi. Avevano delle storie drammatiche e complicate alle spalle, che la letteratura ha provato a raccontare,come il famoso libro "Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda.
La storia racconta di Enaiatollah Akbari , un giovane afghano che vive nel tranquillo villaggio di campagna di Nava. Suo padre, autista, era morto in un incidente e aveva perso il carico: lui è il riscatto. La madre allora lo ha nascosto al padrone e ai talebani. Ma la situazione è troppo pericolosa, e per Enaiat iniziano le peregrinazioni. La madre riesce a portarlo in Pakistan, a Quetta, in un samavat, ovvero in una specie di hotel, e lo abbandona per salvarlo dai talebani. Però gli fa promettere tre cose prima di lasciarlo: di non usare mai le droghe e le armi, e di non rubare e truffare le persone altrui. In Pakistan Enaiat lavora al samavat dal padrone, kaka Rahim, dove pulisce,cucina e porta il pasto a un mercante; questi, lo fa diventare suo socio ed Enaiat si ritrova a vendere cianfrusaglie per strada. Poi, si fa un amico, Sufi, uno dei ragazzi che giocavano a calcio, che Enaiat amava osservare. Enaiat dorme in strada e la vita è molto dura: ha vari incidenti, viene picchiato, umiliato e sgridato.Infine decide di andare con Sufi in Iran, dove sembra si stia meglio. Rahim consiglia loro un trafficante di uomini, che li porta in camion, corrompendo la polizia, fino a Kerman, in Iran. Qui si ammala per una settimana, e una volta guarito viene portato con Sufi prima a Qom e poi a Esfahān.  In Iran i due amici vengono messi a lavorare in un cantiere edile, dove Enaiat si trova bene e fa diverse amicizie, ma Sufi no, e decide di trasferirsi a Qom, dove lavorerà e vivrà con degli altri ragazzi afghani. Intanto Enaiat e i suoi compagni si spostano in un altro cantiere a Baharestan; qui,un giorno, i poliziotti irrompono nel cantiere, fanno salire tutti su dei camion e li portano in una città di confine fra Afghanistan e Iran, di nome Herat. Qui però ci sono moltissimi trafficanti che attendono solo questi clandestini, ed Enaiat è di nuovo in Iran.Durante il tragitto ad un posto di blocco, viene fatto scendere dal camion ed è costretto a ritornare a Qom a piedi. Qui va a lavorare nella fabbrica di Sufi e conosce altri ragazzi afghani. Ma il destino è ancora avverso: altri poliziotti arrivano nella fabbrica e riportano tutti in Afghanistan. Sul posto di blocco i poliziotti tirano fuori i fucili e sparano, ma sia Enaiat che Sufi riescono a salvarsi e a tornare al cantiere. Enaiat e i suoi amici non ne possono più dell'Iran e decidono di andare in Turchia. Con i soldi di tutti si pagano il viaggio fino Tabriz e poi a Salmas. Da qui oltrepassano il confine montagnoso a piedi, nella neve, con altri settanta clandestini. Il viaggio è terribile e tortuoso, e dura 26 giorni. Ma alla fine arrivano in Turchia. Qui vengono stivati nel doppio fondo di un camion per tre giorni di viaggio fino ad Istanbul. Sono tre giorni infernali, stretti, al buio e con poca aria. Ma ad Istanbul Enaiat non trova lavoro e così decide di andare in Grecia con altri ragazzi. La traversata in gommone dura vari giorni in balia alle acque. Qui accade una discussione tra le varie parti: c'è chi dice che nel mare ci sono i coccodrilli, c'è chi dice di no. Enaiat è fra questi. Dopo remate, risse e bagni, i tre amici ed Enaiat arrivano a Mitilene. Qui,dopo un tentativo di taccheggio in un supermercato, viene stroncato dai poliziotti, ma Enaiat riesce a fuggire in campagna e viene accolto da una signora gentile che lo ospita, lo sfama e lo veste. Poi questa gli paga il traghetto fino ad Atene. Qui vive un po' di tempo, dormendo, come al solito, in strada, e racimolando un po' di soldi grazie ad alcuni lavori in nero per le Olimpiadi. Iniziati i giochi non c'era più lavoro e decide di andare a Corinto,così si imbarca nascondendosi in una scialuppa di salvataggio di una nave. Ma questa, invece di portarlo a Corinto come lui pensava, sbarca a Venezia. In Italia incontra un ragazzo molto gentile che gli offre ospitalità e lo fa andare a Roma, dove Enaiat spera di incontrare Payam, un suo conoscente di Nava. A Roma riesce a scoprire infine, che Payam è andato a vivere a Torino e riesce a contattarlo per telefono. Allora decide di raggiungerlo, e qui viene accolto dall'amico con una festa calorosa. Poi Payam lo affida alle cure di alcuni suoi amici, Marco e Danila, che lo ospitano in casa loro. Enaiat va a scuola, impara abbastanza bene l'italiano e alla fine ottiene il permesso di soggiorno come rifugiato politico. al termine della storia, chiede e riesce a telefonare a Nava, il suo paese di nascita e, nella telefonata, carica di silenzio e di lacrime, madre e figlio comprendono di essere riusciti a sopravvivere.
Ma perché rischiare la vita in questo modo? Come si vive in questi Paesi? Cosa c’è oltre la guerra? 
Fonti: "Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda 2010 editore: Baldini Castoldi Dalai; Wikipedia Enciclopedia Libera
Post realizzato da Victoria Brioschi e Anna Angarano Villa
         

Post di Anna e Victoria sul viaggio di Enaiat


  • Enaiat parte da Nava, suo paese di origine. E’ una piccola provincia del distretto di Ghazni, in Afghanistan; nella città sono frequentissimi casi di bombardamenti a danno della gente locale, seminazione di mine e di altri ordigni sulle strade (principalmente ad opera dei talebani), sparatorie, attentati terroristici di qualsiasi tipo, specie a carico di occidentali, e nelle infrastrutture alla periferia.
Il mio paese era fatto benissimo. Non era tecnologico, non c’era energia elettrica. Per fare luce usavamo le lampade a petrolio. Ma c’erano le mele. Io vedevo la frutta che nasceva […] le stelle. Tantissime. La luna. “
  • Dopo la madre lo porta a Quetta, un importante centro agricolo del Pakistan, circondato da alte colline e montagne su tutti i lati, che ne fanno un forte naturale (da qui il nome Quetta che significa appunto "forte"). La vicinanza con la frontiera afghana ne fa un centro nevralgico per le comunicazioni ed i commerci tra Pakistan ed Afghanistan.
  • Il ragazzo passa diverso tempo in Iran, sostando a Kerman e poi vivendo a Qom ed Esfahan.
Qom è il centro amministrativo dell’ omonima regione ed è attraversato dal fiume Qom .
Una città importante ,Qom, tra Esfahan e Teheran, luogo sacro per i musulmani sciiti, perché ospita la tomba di Fatima al-Masuma”.
Esfahan è ben nota per le bellezze architettoniche e per i suoi giardini pubblici.
Mi hanno detto che è bellissima. Ho cercato delle foto su internet, una volta. Ne ho trovate molte della piazza intitolata all’ Imam Khomeyni, delle moschea dello sceicco Lotf Allah, e del ponte Siosepol […] ci sono le rovine di Bam. La cittadella è la più grande struttura in mattoni del mondo.”
  • Dopo varie peregrinazioni, Enaiat arriva ad Istanbul , una megalopoli situata nel nord-ovest della Turchia. La città, divisa dal Bosforo, si estende sia in Europa che in Asia risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a due continenti. Istanbul è considerata una città globale .
  • In seguito decide di andare in Grecia . dopo aver soggiornato a Mitilene , “E’ una città grande,Mitilene, popolata, con tanti turisti e negozi e macchine”. Per diverso tempo vive ad Atene, una metropoli cosmopolita ed è il centro economico, finanziario, industriale e culturale della Grecia, “[…] c’era un grande parco, tantissima gente e un concerto, un concerto nel parco, in quel parco che si chiamava Dikastirion, se ben ricordo”
  • Dopo aver attraversato Venezia e Roma, viene adottato da una famiglia a Torino.




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